Pone la Polonia e l'Ungheria come esempio di cosa accadrà se non obbediscono

L'intollerabile ricatto di Von der Leyen agli italiani di non votare per la destra

Questa domenica l'Italia è chiamata alle urne per votare alle elezioni politiche. Nei sondaggi uno dei partiti preferiti è Fratelli d'Italia.

La domanda che mette alla prova l'etica giornalistica in relazione a Fratelli d'Italia
«Primato della Costituzione, primato della democrazia», ​​di Mateusz Morawiecki

Fratelli d'Italia: un partito conservatore e democratico

Quel partito, guidato da Giorgia Meloni, appartiene al Gruppo dei Conservatori e Riformisti (ECR) al Parlamento Europeo, gruppo che comprende anche il partito Diritto e Giustizia (che governa la Polonia), il Partito Civico Democratico (a cui appartiene l'attuale Primo Ministro della Repubblica Ceca), Democratici Svedesi (il secondo partito più votato in quel paese nel elezioni dell'11 settembre) e Vox (il terzo partito più votato in Spagna). Anche il Partito conservatore, che governa nel Regno Unito, apparteneva a quel gruppo prima della BREXIT.

Fratelli d'Italia, come gli altri partiti ECR, è un partito democratico e conservatore, che difende le sue idee nella legge e con mezzi pacifici. Ma la circostanza è che l'ECR non fa parte della coalizione che controlla la Commissione europea, formata dai centristi del Partito popolare europeo, dai socialisti e dal gruppo di centrosinistra Renew Europe. L'attuale Commissione si sottomette ai dogmi ideologici della sinistra e l'ECR non è d'accordo con questi dogmi, e questa legittima discrepanza, che è normale in una società democratica, è qualcosa che il presidente non sembra accettare della Commissione.

Von der Leyen minaccia gli italiani di non votare per la destra

Durante un evento pubblico tenutosi giovedì all'Università di Princeton, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, lancia una minaccia agli italiani in vista delle elezioni politiche di domani vista la possibilità di una vittoria del partito di Giorgia Meloni: "Se le cose vanno in un direzione difficile, come ho detto per quanto riguarda Ungheria e Polonia, abbiamo gli strumenti". Si riferisce, ovviamente, a la persecuzione ideologica che la Commissione ha condotto contro quei due paesi, nel tentativo sfacciato di sottoporre i propri governi ai dettami ideologici della sinistra, scavalcando la volontà espressa da polacchi e ungheresi alle urne.

Il silenzio di Von der Leyen di fronte agli abusi del governo spagnolo

Contrariamente alla persecuzione della Polonia e all'Ungheria e alle minacce che ora lancia contro l'Italia, Von der Leyen non ha fatto un solo passo contro gli attacchi del governo spagnolo contro l'indipendenza giudiziaria, denunciato dall'Associazione europea dei giudici (EAJ) due anni fa e avvisato nel 2021 da 2.500 giudici spagnoli davanti all'UE. Von der Leyen non ha inoltre intrapreso alcuna azione contro la violazione dei diritti fondamentali da parte del governo spagnolo, verificata in conseguenza di diverse sentenze della Corte Costituzionale di alcuni ricorsi presentati da Vox (come ho sottolineato, una delle parti del ECR e alleato spagnolo di Fratelli d'Italia).

Von der Leyen dipende dal sostegno dei socialisti

Invece, l'anno scorso Von der Leyen ha elogiato il governo di Pedro Sánchez, presentandolo come "un esempio dell'anima europea", e si è congratulato con l'esecutivo spagnolo per vari motivi. Questa sconcertante differenza di trattamento ha una spiegazione politica: Von der Leyen, che è del Partito Popolare Europeo, governa con l'appoggio dei socialisti (infatti, sono il gruppo maggioritario della Commissione). Senza il sostegno dei socialisti, Von der Leyen perderebbe la presidenza. Ecco perché sembra disposto ad acconsentire a tutti gli oltraggi del governo spagnolo, formato da una coalizione di socialisti e comunisti, mentre si dedica a minacciare gli italiani perché non votino per la destra conservatrice.

La deriva autoritaria della presidenta europea

Con il suo atteggiamento dispotico e settario, Von der Leyen sembra determinato a portare l'UE su strade sempre più autoritarie che ricordano pericolosamente l'URSS, una dittatura che ha usato la forza per soffocare ogni tentativo di uscire dal percorso imposto dal comunismo sovietico. Mentre Mosca usava i carri armati per imporre la sua volontà, Von der Leyen usa i fondi europei per ricattare governi che non hanno la loro corda ideologica, e ora, inoltre, si lancia anche per ricattare i cittadini italiani. Un ricatto intollerabile in un'Europa democratica. Von der Leyen deve dimettersi immediatamente. L'UE non può essere guidata da una tiranna che non rispetta il pluralismo politico e che si dedica a molestare la destra democratica mentre coccola di tutto la sinistra.

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Foto: Efe.

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